Author: albertoluccaroni

Francesca Masi presenta le immagini di natura nella Divina Commedia

"Nature inquiete - Sguardi d’artista sul paesaggio", giovedì 24 settembre nella Chiesa di Santa Maria dell’Angelo a Faenza

Giovedì 24 settembre ore 21.00 nella Chiesa di Santa Maria dell’Angelo a Faenza conversazione con Francesca Masi: «Il fondamento che natura pone», le immagini di natura nel viaggio ultraterreno di Dante. Introduce Barbara Piani, dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura della Diocesi di Ravenna-Cervia. L’iniziativa fa parte del progetto “Nature inquiete – Sguardi d’artista sul paesaggio” organizzato dal Museo diocesano di Faenza.

La Commedia inizia con l’immagine potente della selva e si conclude al cospetto di Dio nella bellissima suggestione delle foglie levi di Sibilla, attraverso un fluire di sfondi, di similitudini di evocazioni che ci dicono di un paesaggio naturale, scritturale, immaginifico e ancora di più di una natura come luogo teologico. Nel viaggio oltremondano l’ambiente naturale è paesaggio, ricordo, metafora, postura emotiva, è “vangelo della creazione” per usare la bella espressione di papa Francesco nel capitolo II di Laudato sì. La percezione del visibile, la conoscenza sensibile e il radicamento del mistero nella creaturalità sono snodi preziosi che il viaggio di Dante restituisce al percorso in interiore di ciascuno e ciascuna, il fondamento che natura pone dunque è farsi pellegrini e pellegrine dei giorni che ci è dato vivere ora.

Evento a ingresso libero.


Intervento di Fisichella per una catechesi efficace

L'arcivescovo ha presentato a Faenza il Direttorio per la catechesi

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L’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, è intervenuto mercoledì 16 settembre alle giornate di formazione del clero faentino per presentare il “Direttorio per la catechesi” pubblicato del Pontificio consiglio nei mesi scorsi. La conferenza, aperta al pubblico, è stata trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube Sinodo dei Giovani – Faenza, dove la registrazione può essere rivista.

In apertura Fisichella ha reso ragione della necessità di un nuovo direttorio per la catechesi, dopo i due precedenti pubblicati nel 1971 e nel 1998. Sant’Agostino, nell’affrontare le difficoltà della catechesi nel suo tempo (De catechizandis rudibus), scrive: “quando colui che ci ascolta, anzi ascolta Dio tramite nostro, quando lui avrà cominciato a progredire nella fede, non oserà attribuire a noi oppure a sé questo successo, ma amerà ciascuno come amico di Chi lo ha amato quando ancora non lo conosceva”. Ancora oggi la sfida che richiede la nuova pubblicazione di un Direttorio per la catechesi è quella di una nuova cultura: la cultura digitale globalizzata all’interno della quale si deve necessariamente inserire l’evangelizzazione, senza restarne fuori. La cultura è da conoscere, nei suoi limiti e nei suoi pregi. Oggi la cultura spinge una vera svolta antropologica che ridefinisce i temi della libertà e della verità. La dimensione digitale non è semplicemente un nuovo strumento a disposizione dell’uomo, ma è parte dell’identità stessa dell’uomo odierno, ha ricordato il teologo. La tecnologia digitale sta cambiando l’identità dell’uomo: la catechesi oggi deve fare i conti con questa dimensione.

La catechesi è parte integrante dell’esperienza cristiana fin dall’origine: Gesù è stato il primo catechista; Luca scrive il suo vangelo come catechesi per Teofilo; Paolo scrive le proprie lettere per condurre le comunità cristiane alla professione della fede. Nel Nuovo Testamento la catechesi è racconto di un incontro con il Risorto: “abbiamo incontrato il Signore e lo raccontiamo a voi”. Fisichella si è soffermato su questo’aspetto kerygmatico della catechesi: in essa viene dato il primo annuncio, primo non in senso cronologico, ma fondativo. Messa in nuova luce da Dei Verbum ed Evangelii Nuntiandi, la dimensione kerygmatica della catechesi non va mai dimenticata. Prima di darle i contenuti della fede, occorre generare nella persona l’incontro con il Risorto. La catechesi non è fatta per dare i sacramenti, ma per offrire le ragioni della fede.

Il tono dell’arcivescovo si è fatto appassionato nel sottolineare la dimensione comunitaria della fede: il soggetto della catechesi è la comunità, non il singolo catechista, perché la professione di fede non sia semplicemente “io credo” ma “noi crediamo”. Anche la categoria del “mistero” è parte integrante della catechesi: non tanto come verità nascosta e inconoscibile, quanto come partecipazione ad una dimensione divina che supera l’uomo e che l’uomo non potrà mai possedere in pienezza.

Fisichella ha concluso offrendo alcune piste di lavoro concrete per rinnovare la catechesi ed accogliere lo spirito del nuovo Direttorio:

  • liberare la catechesi dall’essere identificata con la scuola o con qualsiasi percorso di formazione a tappe;
  • non strumentalizzare i sacramenti per intenti pastorali (ad esempio ritardando la cresima per trattenere i ragazzi più a lungo in parrocchia);
  • riscoprire la dimensione della preghiera;
  • rispettare ogni singola persona (ogni bambino, ogni ragazzo) nel suo momento di vita, nelle sue ragioni per offrire a ciascuno un annuncio personalizzato;
  • indirizzare alla via della sequela: non serve imparare a memoria delle formule, quanto puntare all’essenziale che è uno stile di vita improntato al vangelo.

Mons. Rino Fisichella nella cappella del seminario di Faenza


Un nuovo Messale per liturgie più partecipate

Il camaldolese Matteo Ferrari ha presentato al clero la terza edizione italiana del Messale

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Martedì 15 settembre nel seminario vescovile di Faenza il monaco camaldolese Matteo Ferrari ha presentato al clero diocesano la terza edizione italiana del Messale Romano, in arrivo adesso nelle librerie: in Emilia Romagna l’uso diventerà obbligatorio a partire dal 29 novembre (infatti i nostri vescovi hanno anticipato la data del 4 aprile 2021 prevista a livello nazionale). Il Messale è il testo ufficiale usato della Chiesa per la celebrazione della Messa: questa nuova edizione porterà con sé concreti cambiamenti nel modo in cui si celebrerà la Messa in Italia.

La rinnovata edizione si è resa necessaria per tre motivi, ha spiegato Ferrari: la terza edizione ufficiale in latino venne pubblicata già nel 2002 e ancora attendeva di essere tradotta in italiano; nel 2008 arrivò anche una nuova traduzione italiana della Bibbia e molti testi della liturgia, che sono citazioni del testo biblico, andavano di conseguenza aggiornati; infine Papa Francesco con il documento Magnum principium del 2017 stabilì procedure rinnovate per la traduzione e l’approvazione dei testi liturgici.

Questa nuova edizione, tuttavia, presenta pochi cambiamenti e non stravolge la struttura della Messa così come la conosciamo: la liturgia deve rimanere infatti nella sua integrità, accolta dalla Chiesa come un dono ricevuto da Dio. Papa Francesco al numero 40 di Lumen Fidei presenta la liturgia come abito della fede, che “mette in gioco tutta la persona, corpo e spirito, interiorità e relazioni”.

Il Messale in uso fino ad oggi era la seconda edizione italiana, pubblicata nel 1983: non era una semplice traduzione della seconda edizione latina, perché con una scelta coraggiosa la CEI inserì molte parti nuove (collette, antifone, prefazi, preghiere eucaristiche) che si aggiunsero a quelle tradotte dal latino. Quelle novità italiane sono poi entrate nella terza edizione latina e sono di conseguenza conservate nella nuova traduzione italiana.

Ecco le principali novità di questa edizione, messe in luce dal camaldolese:

  • in molto punti la notazione musicale (lo spartito) viene inserito direttamente nel corpo del testo, per incoraggiare l’uso del canto da parte del celebrante;
  • sono state revisionate alcune parti fondamentali del testo, per renderle più fedeli alla tradizione liturgica, alla teologia e al testo biblico. Il “Signore pietà” viene riportato nella sua forma originale “Kyrie eleison”, che guarda innanzitutto alla misericordia di Dio, prima che al peccato dell’uomo. Il testo del Gloria è più aderente alla Scrittura: gli uomini “di buona volontà” sono adesso “gli uomini amati dal Signore”. Le preghiere eucaristiche seconda e terza sono state modificate nel loro incipit. L’invito all’assemblea prima della comunione fa riferimento più esplicito all’incontro festoso con Gesù risorto nella liturgia del cielo, con riferimento all’Apocalisse (“beati gli invitati alla cena dell’Agnello”);
  • in alcuni testi la parola “fratelli” è adesso tradotta con “fratelli e sorelle”, per una comunicazione più inclusiva (ad esempio nelle preghiere eucaristiche, quando si fa il ricordo dei nostri “fratelli e sorelle defunti”);
  • il Padre nostro viene cambiato in due punti: nel riferimento al perdono dei peccati (“come anche noi li rimettiamo”) e davanti alla tentazione (“non abbandonarci alla tentazione”).

Dopo aver presentato le novità del Messale, Ferrari ha indicato tre piste che permettono di comprendere il senso dell’attuale revisione della celebrazione eucaristica:

  • Messale e immagine di Chiesa: dalla liturgia emerge una precisa identità della comunità che celebra. Questa revisione del testo liturgico mostra una spiccata consapevolezza di Chiesa come popolo in cammino verso il cielo, Chiesa in ascolto di un Dio che sempre la precede, Chiesa tutta ministeriale che coinvolge ogni fedele nelle proprie celebrazioni;
  • Messale e spiritualità: il Messale si presenta come una vera scuola di preghiera, perché è tutto intessuto di Parola di Dio; viene presentata con più ricchezza e attenzione la testimonianza dei santi (la parte relativa ai santi è stata oggetto di profonda revisione); la liturgia coinvolge nella preghiera tutta la corporeità dell’uomo, fatta di concretezza e di gesti, non soltanto di parole;
  • Messale ed evangelizzazione: la liturgia è sempre annuncio della fede, non solo attraverso i testi che presentano la fede cristiana, ma anche perché costruisce la comunione e l’unità della Chiesa e questi aspetti sono oggi particolarmente eloquenti verso il mondo in cui viviamo.

A conclusione della presentazione il vescovo Toso ha auspicato che questa revisione liturgica diventi occasione di un maggiore coinvolgimento dei fedeli nella celebrazione e di una rinnovata catechesi liturgica.

Il camaldolese Matteo Ferrari nella cappella del seminario vescovile di Faenza


Un pensiero per chi inizia la scuola

Lettera alle ragazze e ai ragazzi, a tutto il personale che lavora a scuola, ai dirigenti scolastici e alle famiglie

Carissimi tutti, buon inizio dell’anno scolastico 2020-2021! Che siate impegnati nei corsi di recupero, che siate impegnati nell’allestimento dei locali, che siate impegnati nella preparazione di materiale e “spirito” per ritornare tra i banchi: buon inizio!

Mai come quest’anno c’è bisogno di augurarci vicendevolmente un buon inizio delle lezioni quasi per la totalità in presenza. Ciò che per anni è stato scontato, forse a volte anche un po’ subito, diciamo anche non sempre apprezzato, per il 2020-2021 è tornato ad essere importante e preparato da tempo con molta cura. Nonostante le fatiche, le lacune inevitabili e i ritardi, l’esperienza di tornare a sentire la campanella si verificherà e si verificherà nella maggiore sicurezza possibile grazie al fatto che ciascuno ha fatto e farà la sua parte.

Il pensiero va alle bambine e ai bambini che per la prima volta si recheranno a scuola o che inizieranno un nuovo percorso scolastico, agli insegnanti che finalmente firmeranno un contratto di lavoro a tempo indeterminato come a quelli che saranno chiamati a tempo determinato fra pochi giorni; il riconoscimento va ai dirigenti che hanno messo in fila tutte le procedure e, supportati degli enti locali, hanno trovato soluzioni per situazioni solo pochi mesi fa impensabili, ai collaboratori scolastici che, in tanti casi non in numero sufficiente, hanno dovuto sostenere un “carico” di lavoro enorme.

Il pensiero va anche alle scuole paritarie che, con tutte le incertezze e le preoccupazioni, non hanno lasciato un vuoto al loro posto e a tutte le famiglie che contente per il nuovo inizio sono anche preoccupate per la salute e l’efficacia del “modo di fare scuola ai tempi del Covid”.

Benediciamo il nuovo anno scolastico che ci aspetta con tutto il carico di esperienze e fatiche che troveremo sul cammino; la collaborazione, la buona disposizione, l’impegno e l’aiuto dal Cielo saranno gli ingredienti per rendere proficui anche quest’anno tutti i giorni che ci attendono. Un ringraziamento a tutti quelli che sosterranno con la preghiera questo nuovo inizio, perché possano unirsi a noi, fisicamente o spiritualmente, il 12 ottobre alle ore 18.00 nel cortile si S.Umiltà, all’aperto, per la Messa di inizio dell’anno scolastico. In caso di mail tempo la celebrazione si terrà nella chiesa del Paradiso.

Silvia Nannini

settore diocesano per la pastorale scolastica


Indicazioni per la catechesi e le attività pastorali

Il vescovo Toso riorganizza in diocesi le misure di contrasto e prevenzione del Covid-19

Può ripartire il catechismo per bambini e ragazzi, insieme a tutte le attività pastorali, seguendo opportune norme di contrasto e prevenzione alla diffusione del virus Sars-Cov-19. Un decreto del vescovo Toso datato 11 settembre ha infatti ridefinito tutti gli aspetti riguardanti la vita liturgica (Messe e celebrazione dei sacramenti) e pastorale (catechismo e formazione) in diocesi. Ecco le principali novità:

  • per il catechismo “la capienza massima di ogni aula e la disposizione dei posti a sedere deve essere tale da garantire sempre la distanza interpersonale di un metro. All’interno, se l’incontro è statico e viene rispettata la distanza di un metro non è obbligatorio l’uso della mascherina. Per qualsiasi spostamento, invece, vige l’obbligo della mascherina. All’esterno, se viene rispettata la distanza non è obbligatorio l’uso della mascherina”;
  • per permettere la partecipazione al catechismo, la famiglia dovrà firmare un modulo di iscrizione e un patto di responsabilità dove si chiariscono i reciproci impegni di famiglia e parrocchia nel mettere in atto misure di prevenzione e protezione;
  • le processioni possono riprendere “nel rispetto del distanziamento, dell’uso delle mascherine, evitando ogni tipo di assembramento e in accordo con le autorità civili e sanitarie”;
  • per l’accesso alle chiese e la celebrazione di Messe e sacramenti non ci sono novità rilevanti: rimane l’obbligo di indossare sempre la mascherina, igienizzarsi le mani e rispettare la distanza nei posti a sedere. Congiunti e conviventi possono sedersi vicini tra loro. I cantori possono stare senza mascherina se mantengono una distanza di due metri davanti a sé.

Si rinnovano gli assistenti di Azione Cattolica

Una nuova equipe accompagnerà il triennio associativo 2020-2023

L’Azione Cattolica diocesana rinnova il proprio collegio assistenti. Il vescovo Toso ha provveduto alle seguenti nomine:

  • don Davide Ferrini è stato nominato assistente diocesano, con l’incarico di accompagnare anche il settore adulti;
  • don Mattia Gallegati è confermato vice assistente diocesano per il settore giovani;
  • il diacono Franco Ferretti è nominato animatore spirituale per l’Azione Cattolica Ragazzi.

Le nomine fanno riferimento all’attuale triennio associativo, che scade nel febbraio 2023.

In questo modo ognuno dei tre settori in cui si articola l’Azione Cattolica (adulti, giovani, ragazzi) ha una propria figura di riferimento per l’animazione e l’accompagnamento spirituale. Don Davide (che rimane anche parroco di S. Marco e direttore dell’ufficio diocesano Società e famiglia) subentra a don Alberto Luccaroni, che è stato assistente unitario negli ultimi sei anni e assistenti adulti dal 2017. Franco Ferretti, padre di famiglia, non è il primo diacono permanente a svolgere un servizio a favore dell’associazione: prima di lui il diacono Cristian Fabbri aveva lo stesso incarico.

L’assistente unitario don Davide Ferrini


Primo incarico per don Marco Donati

Nominato vicario parrocchiale di S. Agostino e Margherita a Faenza

Don Marco Donati è stato nominato vicario parrocchiale della comunità dei SS. Agostino e Margherita a Faenza; si affianca in questo modo al parroco mons. Faccani Pignatelli nella guida della parrocchia che abbraccia buona parte del centro storico cittadino e articola la propria vita pastorale nelle tre chiese di S. Agostino, S. Margherita e S. Maria ad Nives (conosciuta come S. Maria Vecchia).

Don Marco ha 32 anni, è originario di Russi ed è stato ordinato prete lo scorso 5 settembre.

Don Marco Donati durante la prima celebrazione della Messa (Russi, 6 settembre 2020)


Restaurata l’aula magna del seminario

Inaugurazione giovedì 1 ottobre con Stefano Zamagni e Gian Luca Galletti per presentare il libro "Ecologia integrale dopo il coronavirus"

Si sono conclusi i lavori di ristrutturazione e adeguamento dell’aula magna del seminario Pio XII di Faenza: giovedì 1 ottobre la struttura sarà intitolata ai coniugi Francesco Bandini e Gabriella Ceriolini. Nell’occasione la sala ospiterà anche il primo appuntamento ufficiale, con la presentazione del volume “Ecologia integrale dopo il coronavirus” scritto dal vescovo Mario Toso. Interverranno Stefano Zamagni (presidente della Pontificia accademia delle scienze sociali) e Gian Luca Galletti (già ministro dell’ambiente – foto).

L’aula magna fa parte integrante della struttura del seminario fin dalla sua costruzione nel 1954. Si trova nell’ala nord, attualmente sede delle scuole medie statali Europa. I lavori di adeguamento della sala fanno parte del progetto complessivo di restauro dell’intera sede scolastica.


Ripartyamo: apertura dell’anno pastorale per i giovani

Domenica 27 settembre nel parco del seminario diocesano

L’ufficio “Giovani e vocazione” invita ragazzi (dai 15 anni in su), catechisti ed educatori a Ripartyamo, l’evento di apertura del nuovo anno pastorale, per vivere insieme un momento di condivisione e festa che sia segno di ripartenza per tutte le attività di pastorale giovanile della diocesi.

Appuntamento domenica 27 settembre dalle ore 17.30 nel parco del seminario diocesano (via Degli Insorti 56, Faenza). Testimonianza di Stefano Vitali sulla venerabile Sandra Sabattini; Messa presieduta del vescovo Toso; cena a picnic (contributo 5€); musica dal vivo con Le panche di legno. Iscrizione obbligatoria entro mercoledì 23 settembre ai contatti indicati sul volantino.


Visita la pagina facebook “Caritas Faenza-Modigliana”

Un nuovo canale per raccontare le attività a servizio degli ultimi

Una pagina Facebook è il nuovo strumento messo in campo per raccontare le tante attività che quotidianamente vengono portate avanti dalla Caritas Diocesana di Faenza-Modigliana: dai servizi del Centro di Ascolto fino ai progetti di inserimento sociale alle esperienze di servizio civile e di educazione alla mondialità. Da martedì 18 agosto è attiva la pagina “Caritas Faenza-Modigliana” (@caritasfaenzamodigliana), uno spazio che vuole innanzitutto raccontare in maniera coordinata le diverse attività che la Caritas porta avanti ogni giorno in diocesi, dialogando attivamente con le persone del proprio territorio di riferimento. Saranno così condivisi non solo link e notizie dal sito internet, ma anche video, foto e post che comporranno giorno dopo giorno un quadro del variegato mondo della Caritas e dei suoi operatori e volontari.

Resterà attiva anche la pagina Facebook “Servizio Civile Caritas Faenza” che si occupa principalmente di promuovere le attività del servizio civile. Prosegue anche la comunicazione tramite il canale Instagram della Caritas di Faenza-Modigliana con l’obiettivo di far conoscere ai più giovani le tante sfaccettature del mondo del volontariato e dell’impegno ad aiutare chi ha più bisogno. .