Archivi della categoria: INIZIATIVE PASTORALI

Veglia per il creato all’eremo di Gamogna

"Dio ha fatto bella ogni cosa a suo tempo": venerdì 2 ottobre in occasione della festa ebraica di Sukkot

Il settore pastorale diocesano per l’ecumenismo e il dialogo organizza “Dio ha fatto bella ogni cosa a suo tempo”: una veglia per il creato all’eremo di Gamogna venerdì 2 ottobre alle ore 20.30, in occasione della festa ebraica di Sukkot.

Guiderà la veglia il testo biblico di Qoelet, che si legge nella festa ebraica delle capanne (Sukkot), che inizia proprio il 2 ottobre. Scrive Luigino Bruni:

Sorella “vanitas”, fratello Abele. L’unica solidarietà che salva è quella che fiorisce dal riconoscimento della nostra reciproca fragilità. Se la “fraternité” potrà risorgere, sarà la risurrezione degli infiniti Abele che abitano sotto il sole. Il libro di Qohelet viene letto durante la “Festa delle capanne” (Sukkot), quando insieme alla gioia per la vendemmia si ricorda anche l’umile e fragile capanna dell’Esodo, che le famiglie costruiscono nei giardini delle case, con materiali semplici e provvisori. Qohelet tiene viva la memoria della insufficienza della nostra saggezza, della caducità della vita. Ma la capanna è anche simbolo e ricordo dell’attraversamento del mare, quando donne e uomini liberi perché liberati dalla schiavitù dei faraoni e dei loro idoli, iniziarono nel deserto una vita nuova. Una capanna di canne è una buona casa per chi vuole liberarsi dagli imperi delle illusioni consolatorie. Per chi vuole continuare a stare dalla parte di Abele mentre la mano di Caino continua a colpirlo. (Una casa senza idoli. Qoelet, il libro delle nude domande, EDB, 2017, 27)


Convegno nazionale per i direttori degli Ucd e Catechisti: il webinar del 25 settembre

Venerdì 25 settembre 2020 dalle ore 17.30 alle ore 20 avrà luogo il Convegno nazionale per i direttori degli UCD e Catechisti dal titolo “Ripartiamo insieme”

Venerdì 25 settembre 2020 dalle ore 17.30 alle ore 20 avrà luogo il Convegno nazionale per i direttori degli UCD e Catechisti dal titolo “Ripartiamo insieme” che quest’anno si svolgerà in modalità on line (webinar).
Argomento principale della sessione di lavoro saranno le Linee guida per la catechesi in Italia in tempo di COVID, linee che sono state già condivise con voi.
Interverranno
– S. E. Mons. Erio Castellucci, Presidente della CEDAC che introdurrà il convegno e presiederà i lavori e la preghiera;
– don Roberto Repole, che ci aiuterà a riflettere sul volto della comunità oggi, in tempo di pandemia;
– il Prof. Pier Cesare Rivoltella, che approfondirà il tema della comunicazione e dei linguaggi;
il Prof. Pierpaolo Triani che ci darà una lettura ed una prospettiva sulle linee guida.
Attraverso la diretta streaming sarà possibile, attraverso i canali ufficiali Youtube e Facebook della CEI, rendere disponibile la sessione di lavoro anche a tutti i catechisti italiani, collaboratori degli UCD e tutti coloro che saranno interessati.
YOUTUBE
https://m.youtube.com/ChiesaCattolicaItaliana
FACEBOOK
https://www.facebook.com/conferenzaepiscopaleitaliana

Intervento di Fisichella per una catechesi efficace

L'arcivescovo ha presentato a Faenza il Direttorio per la catechesi

SCARICA il testo della relazione di Fisichella in formato PDF.

L’arcivescovo Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, è intervenuto mercoledì 16 settembre alle giornate di formazione del clero faentino per presentare il “Direttorio per la catechesi” pubblicato del Pontificio consiglio nei mesi scorsi. La conferenza, aperta al pubblico, è stata trasmessa in diretta streaming sul canale YouTube Sinodo dei Giovani – Faenza, dove la registrazione può essere rivista.

In apertura Fisichella ha reso ragione della necessità di un nuovo direttorio per la catechesi, dopo i due precedenti pubblicati nel 1971 e nel 1998. Sant’Agostino, nell’affrontare le difficoltà della catechesi nel suo tempo (De catechizandis rudibus), scrive: “quando colui che ci ascolta, anzi ascolta Dio tramite nostro, quando lui avrà cominciato a progredire nella fede, non oserà attribuire a noi oppure a sé questo successo, ma amerà ciascuno come amico di Chi lo ha amato quando ancora non lo conosceva”. Ancora oggi la sfida che richiede la nuova pubblicazione di un Direttorio per la catechesi è quella di una nuova cultura: la cultura digitale globalizzata all’interno della quale si deve necessariamente inserire l’evangelizzazione, senza restarne fuori. La cultura è da conoscere, nei suoi limiti e nei suoi pregi. Oggi la cultura spinge una vera svolta antropologica che ridefinisce i temi della libertà e della verità. La dimensione digitale non è semplicemente un nuovo strumento a disposizione dell’uomo, ma è parte dell’identità stessa dell’uomo odierno, ha ricordato il teologo. La tecnologia digitale sta cambiando l’identità dell’uomo: la catechesi oggi deve fare i conti con questa dimensione.

La catechesi è parte integrante dell’esperienza cristiana fin dall’origine: Gesù è stato il primo catechista; Luca scrive il suo vangelo come catechesi per Teofilo; Paolo scrive le proprie lettere per condurre le comunità cristiane alla professione della fede. Nel Nuovo Testamento la catechesi è racconto di un incontro con il Risorto: “abbiamo incontrato il Signore e lo raccontiamo a voi”. Fisichella si è soffermato su questo’aspetto kerygmatico della catechesi: in essa viene dato il primo annuncio, primo non in senso cronologico, ma fondativo. Messa in nuova luce da Dei Verbum ed Evangelii Nuntiandi, la dimensione kerygmatica della catechesi non va mai dimenticata. Prima di darle i contenuti della fede, occorre generare nella persona l’incontro con il Risorto. La catechesi non è fatta per dare i sacramenti, ma per offrire le ragioni della fede.

Il tono dell’arcivescovo si è fatto appassionato nel sottolineare la dimensione comunitaria della fede: il soggetto della catechesi è la comunità, non il singolo catechista, perché la professione di fede non sia semplicemente “io credo” ma “noi crediamo”. Anche la categoria del “mistero” è parte integrante della catechesi: non tanto come verità nascosta e inconoscibile, quanto come partecipazione ad una dimensione divina che supera l’uomo e che l’uomo non potrà mai possedere in pienezza.

Fisichella ha concluso offrendo alcune piste di lavoro concrete per rinnovare la catechesi ed accogliere lo spirito del nuovo Direttorio:

  • liberare la catechesi dall’essere identificata con la scuola o con qualsiasi percorso di formazione a tappe;
  • non strumentalizzare i sacramenti per intenti pastorali (ad esempio ritardando la cresima per trattenere i ragazzi più a lungo in parrocchia);
  • riscoprire la dimensione della preghiera;
  • rispettare ogni singola persona (ogni bambino, ogni ragazzo) nel suo momento di vita, nelle sue ragioni per offrire a ciascuno un annuncio personalizzato;
  • indirizzare alla via della sequela: non serve imparare a memoria delle formule, quanto puntare all’essenziale che è uno stile di vita improntato al vangelo.

Mons. Rino Fisichella nella cappella del seminario di Faenza


Un nuovo Messale per liturgie più partecipate

Il camaldolese Matteo Ferrari ha presentato al clero la terza edizione italiana del Messale

SCARICA il testo della relazione di Ferrari in formato PDF.

Martedì 15 settembre nel seminario vescovile di Faenza il monaco camaldolese Matteo Ferrari ha presentato al clero diocesano la terza edizione italiana del Messale Romano, in arrivo adesso nelle librerie: in Emilia Romagna l’uso diventerà obbligatorio a partire dal 29 novembre (infatti i nostri vescovi hanno anticipato la data del 4 aprile 2021 prevista a livello nazionale). Il Messale è il testo ufficiale usato della Chiesa per la celebrazione della Messa: questa nuova edizione porterà con sé concreti cambiamenti nel modo in cui si celebrerà la Messa in Italia.

La rinnovata edizione si è resa necessaria per tre motivi, ha spiegato Ferrari: la terza edizione ufficiale in latino venne pubblicata già nel 2002 e ancora attendeva di essere tradotta in italiano; nel 2008 arrivò anche una nuova traduzione italiana della Bibbia e molti testi della liturgia, che sono citazioni del testo biblico, andavano di conseguenza aggiornati; infine Papa Francesco con il documento Magnum principium del 2017 stabilì procedure rinnovate per la traduzione e l’approvazione dei testi liturgici.

Questa nuova edizione, tuttavia, presenta pochi cambiamenti e non stravolge la struttura della Messa così come la conosciamo: la liturgia deve rimanere infatti nella sua integrità, accolta dalla Chiesa come un dono ricevuto da Dio. Papa Francesco al numero 40 di Lumen Fidei presenta la liturgia come abito della fede, che “mette in gioco tutta la persona, corpo e spirito, interiorità e relazioni”.

Il Messale in uso fino ad oggi era la seconda edizione italiana, pubblicata nel 1983: non era una semplice traduzione della seconda edizione latina, perché con una scelta coraggiosa la CEI inserì molte parti nuove (collette, antifone, prefazi, preghiere eucaristiche) che si aggiunsero a quelle tradotte dal latino. Quelle novità italiane sono poi entrate nella terza edizione latina e sono di conseguenza conservate nella nuova traduzione italiana.

Ecco le principali novità di questa edizione, messe in luce dal camaldolese:

  • in molto punti la notazione musicale (lo spartito) viene inserito direttamente nel corpo del testo, per incoraggiare l’uso del canto da parte del celebrante;
  • sono state revisionate alcune parti fondamentali del testo, per renderle più fedeli alla tradizione liturgica, alla teologia e al testo biblico. Il “Signore pietà” viene riportato nella sua forma originale “Kyrie eleison”, che guarda innanzitutto alla misericordia di Dio, prima che al peccato dell’uomo. Il testo del Gloria è più aderente alla Scrittura: gli uomini “di buona volontà” sono adesso “gli uomini amati dal Signore”. Le preghiere eucaristiche seconda e terza sono state modificate nel loro incipit. L’invito all’assemblea prima della comunione fa riferimento più esplicito all’incontro festoso con Gesù risorto nella liturgia del cielo, con riferimento all’Apocalisse (“beati gli invitati alla cena dell’Agnello”);
  • in alcuni testi la parola “fratelli” è adesso tradotta con “fratelli e sorelle”, per una comunicazione più inclusiva (ad esempio nelle preghiere eucaristiche, quando si fa il ricordo dei nostri “fratelli e sorelle defunti”);
  • il Padre nostro viene cambiato in due punti: nel riferimento al perdono dei peccati (“come anche noi li rimettiamo”) e davanti alla tentazione (“non abbandonarci alla tentazione”).

Dopo aver presentato le novità del Messale, Ferrari ha indicato tre piste che permettono di comprendere il senso dell’attuale revisione della celebrazione eucaristica:

  • Messale e immagine di Chiesa: dalla liturgia emerge una precisa identità della comunità che celebra. Questa revisione del testo liturgico mostra una spiccata consapevolezza di Chiesa come popolo in cammino verso il cielo, Chiesa in ascolto di un Dio che sempre la precede, Chiesa tutta ministeriale che coinvolge ogni fedele nelle proprie celebrazioni;
  • Messale e spiritualità: il Messale si presenta come una vera scuola di preghiera, perché è tutto intessuto di Parola di Dio; viene presentata con più ricchezza e attenzione la testimonianza dei santi (la parte relativa ai santi è stata oggetto di profonda revisione); la liturgia coinvolge nella preghiera tutta la corporeità dell’uomo, fatta di concretezza e di gesti, non soltanto di parole;
  • Messale ed evangelizzazione: la liturgia è sempre annuncio della fede, non solo attraverso i testi che presentano la fede cristiana, ma anche perché costruisce la comunione e l’unità della Chiesa e questi aspetti sono oggi particolarmente eloquenti verso il mondo in cui viviamo.

A conclusione della presentazione il vescovo Toso ha auspicato che questa revisione liturgica diventi occasione di un maggiore coinvolgimento dei fedeli nella celebrazione e di una rinnovata catechesi liturgica.

Il camaldolese Matteo Ferrari nella cappella del seminario vescovile di Faenza


Un pensiero per chi inizia la scuola

Lettera alle ragazze e ai ragazzi, a tutto il personale che lavora a scuola, ai dirigenti scolastici e alle famiglie

Carissimi tutti, buon inizio dell’anno scolastico 2020-2021! Che siate impegnati nei corsi di recupero, che siate impegnati nell’allestimento dei locali, che siate impegnati nella preparazione di materiale e “spirito” per ritornare tra i banchi: buon inizio!

Mai come quest’anno c’è bisogno di augurarci vicendevolmente un buon inizio delle lezioni quasi per la totalità in presenza. Ciò che per anni è stato scontato, forse a volte anche un po’ subito, diciamo anche non sempre apprezzato, per il 2020-2021 è tornato ad essere importante e preparato da tempo con molta cura. Nonostante le fatiche, le lacune inevitabili e i ritardi, l’esperienza di tornare a sentire la campanella si verificherà e si verificherà nella maggiore sicurezza possibile grazie al fatto che ciascuno ha fatto e farà la sua parte.

Il pensiero va alle bambine e ai bambini che per la prima volta si recheranno a scuola o che inizieranno un nuovo percorso scolastico, agli insegnanti che finalmente firmeranno un contratto di lavoro a tempo indeterminato come a quelli che saranno chiamati a tempo determinato fra pochi giorni; il riconoscimento va ai dirigenti che hanno messo in fila tutte le procedure e, supportati degli enti locali, hanno trovato soluzioni per situazioni solo pochi mesi fa impensabili, ai collaboratori scolastici che, in tanti casi non in numero sufficiente, hanno dovuto sostenere un “carico” di lavoro enorme.

Il pensiero va anche alle scuole paritarie che, con tutte le incertezze e le preoccupazioni, non hanno lasciato un vuoto al loro posto e a tutte le famiglie che contente per il nuovo inizio sono anche preoccupate per la salute e l’efficacia del “modo di fare scuola ai tempi del Covid”.

Benediciamo il nuovo anno scolastico che ci aspetta con tutto il carico di esperienze e fatiche che troveremo sul cammino; la collaborazione, la buona disposizione, l’impegno e l’aiuto dal Cielo saranno gli ingredienti per rendere proficui anche quest’anno tutti i giorni che ci attendono. Un ringraziamento a tutti quelli che sosterranno con la preghiera questo nuovo inizio, perché possano unirsi a noi, fisicamente o spiritualmente, il 12 ottobre alle ore 18.00 nel cortile si S.Umiltà, all’aperto, per la Messa di inizio dell’anno scolastico. In caso di mail tempo la celebrazione si terrà nella chiesa del Paradiso.

Silvia Nannini

settore diocesano per la pastorale scolastica


Ripartyamo: apertura dell’anno pastorale per i giovani

Domenica 27 settembre nel parco del seminario diocesano

L’ufficio “Giovani e vocazione” invita ragazzi (dai 15 anni in su), catechisti ed educatori a Ripartyamo, l’evento di apertura del nuovo anno pastorale, per vivere insieme un momento di condivisione e festa che sia segno di ripartenza per tutte le attività di pastorale giovanile della diocesi.

Appuntamento domenica 27 settembre dalle ore 17.30 nel parco del seminario diocesano (via Degli Insorti 56, Faenza). Testimonianza di Stefano Vitali sulla venerabile Sandra Sabattini; Messa presieduta del vescovo Toso; cena a picnic (contributo 5€); musica dal vivo con Le panche di legno. Iscrizione obbligatoria entro mercoledì 23 settembre ai contatti indicati sul volantino.


Visita la pagina facebook “Caritas Faenza-Modigliana”

Un nuovo canale per raccontare le attività a servizio degli ultimi

Una pagina Facebook è il nuovo strumento messo in campo per raccontare le tante attività che quotidianamente vengono portate avanti dalla Caritas Diocesana di Faenza-Modigliana: dai servizi del Centro di Ascolto fino ai progetti di inserimento sociale alle esperienze di servizio civile e di educazione alla mondialità. Da martedì 18 agosto è attiva la pagina “Caritas Faenza-Modigliana” (@caritasfaenzamodigliana), uno spazio che vuole innanzitutto raccontare in maniera coordinata le diverse attività che la Caritas porta avanti ogni giorno in diocesi, dialogando attivamente con le persone del proprio territorio di riferimento. Saranno così condivisi non solo link e notizie dal sito internet, ma anche video, foto e post che comporranno giorno dopo giorno un quadro del variegato mondo della Caritas e dei suoi operatori e volontari.

Resterà attiva anche la pagina Facebook “Servizio Civile Caritas Faenza” che si occupa principalmente di promuovere le attività del servizio civile. Prosegue anche la comunicazione tramite il canale Instagram della Caritas di Faenza-Modigliana con l’obiettivo di far conoscere ai più giovani le tante sfaccettature del mondo del volontariato e dell’impegno ad aiutare chi ha più bisogno. .

Tirocini per un orto sociale

A Castel Raniero "Terra Condivisa" offre possibilità di inserimento lavorativo

Accompagnare persone svantaggiate in un percorso verso l’autonomia lavorativa in un contesto di agricoltura sociale e a km0: è questo l’obiettivo del progetto “Terra Condivisa”, nato da una collaborazione tra la Caritas diocesana di Faenza-Modigliana e Farsi Prossimo ODV con l’idea di utilizzare il lavoro come strumento di integrazione attraverso l’attività agricola e la conoscenza del lavoro contadino. Due i nuovi tirocini che saranno attivati nei prossimi giorni grazie alla collaborazione con i Servizi alla Comunità del territorio e al Centro di ascolto diocesano: il primo tirocinio partirà il 20 luglio e il secondo il 4 agosto, per circa quattro mesi di attività fino a novembre 2020.

Aiutare persone svantaggiate nell’imparare un mestiere e acquisire competenze del mondo agricolo

Terra, lavoro e persone sono i cardini del progetto: tramite una formazione retribuita e imparando il mestiere del contadino nell’orto di ‘Terra Condivisa’ a Castel Raniero, sulle colline nei pressi di Faenza, si vuole accompagnare persone inoccupate e con situazione di svantaggio sociale in un percorso volto alla loro autonomia, così che, una volta acquisite competenze spendibili nel mercato del lavoro, sia facilitato il loro inserimento nel tessuto produttivo locale. I tirocinanti, affiancati da un tutor, lavoreranno nell’orto e acquisiranno competenze nella coltivazione e raccolta delle orticole: a queste si affiancano altre competenze di base come la capacità di lavorare in team, portare a termine le mansioni con responsabilità, la relazione con tutti gli attori che ruotano attorno all’orto solidale.

Dai pomodori ai cocomeri: tanti i prodotti a km 0 dell’orto sociale

L’orto di Castel Raniero, nato nel 2018 grazie ai fondi 8×1000 e alla collaborazione fra Caritas diocesana e Farsi prossimo ODV, fino ad ora ha coinvolto sei tirocinanti, per lo più richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza gestite da Farsi Prossimo ODV. In questi mesi l’orto ha continuato la sua produzione grazie all’attività di esperti agricoltori e volontari e da aprile il progetto fornisce anche servizio di consegna a domicilio dei propri prodotti sul territorio faentino. Oltre alle fragole, l’orto continua a produrre verdure di diverse tipologie rifornendo le tavole dei nostri numerosi sostenitori che, oltre a credere nel progetto, apprezzano sempre di più la freschezza e la bontà dei prodotti “Terra Condivisa”. Con l’arrivo dell’estate le cassette di Terra Condivisa si arricchiscono di tante varietà di pomodori, insalata, cetrioli, melanzane, peperoni e zucchine, oltre a scalogni, cipolla di tropea, patate gialle e rosse – e a breve meloni e cocomeri.

“Stiamo tutti lavorando affinché il progetto sia auto sostenibile – affermano dalla Farsi Prossimo ODV- creando una rete di distribuzione delle nostre ottime verdure su tutto il territorio faentino, sia a ristoratori che a privati, avremo la possibilità di continuare a sostenere i percorsi formativi dei ragazzi coinvolti che sono in situazione di svantaggio”.

Come ordinare le cassette di Terra Condivisa

È possibile diventare sostenitore del progetto “Terra Condivisa” acquistando le cassette di verdure che settimanalmente proponiamo, iscrivendosi alla newsletter online sul sito terracondivisa.farsiprossimofaenza.org o alla lista broadcast di WhatsApp del numero 3713572099. Le persone interessate riceveranno settimanalmente, via e-mail o messaggio, informazioni sui prodotti agricoli disponibili, che potranno così ordinare tramite le medesime modalità. Sarà poi possibile ritirare il proprio acquisto presso la sede della Farsi Prossimo ODV oppure riceverlo direttamente al proprio indirizzo, scegliendo uno dei due giorni settimanali di consegna a domicilio.

Contatti

terracondivisa@farsiprossimofaenza.org – 3713572099

Borsa di studio per il Progetto Policoro

Si cerca un nuovo "animatore di comunità" - scadenza 31 luglio 2020

Nell’ambito del Progetto Policoro della Conferenza Episcopale Italiana, Inecoop in collaborazione con la Diocesi di Faenza-Modigliana ha istituito per l’anno 2021 una borsa di studio di € 3.120 per la formazione di un Animatore di Comunità individuato dalla Diocesi.

Il Progetto Policoro è un progetto organico della Chiesa italiana che tenta di dare una risposta concreta al problema della disoccupazione giovanile in Italia. Il suo scopo è sperimentare strade nuove e soluzioni inedite per dare speranza ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro, attivando iniziative di formazione, promuovendo una nuova cultura del lavoro e sostenendo l’imprenditorialità giovanile in un’ottica di sussidiarietà, solidarietà e legalità.

L’Animatore di Comunità è il vero protagonista del Progetto Policoro: è colui che incontra i giovani nelle scuole e nelle parrocchie, li accompagna in percorsi di orientamento professionale, promuove una nuova cultura del lavoro e del fare impresa, basata sui principi della Dottrina Sociale della Chiesa e dell’economia civile. Il percorso dell’Animatore di Comunità ha una durata complessiva di tre anni: inizia con un primo anno di formazione, mediante borsa di studio; ad esso seguono due anni di mandato individuale, sotto il coordinamento degli uffici diocesani di Pastorale Sociale e del Lavoro, Pastorale giovanile e Caritas, come collaboratore coordinato e continuativo di Inecoop.

La borsa di studio è finalizzata a sostenere la formazione del nuovo Animatore di Comunità per l’anno 2021, in materia di lavoro, imprenditorialità giovanile e animazione territoriale. La formazione avrà durata annuale, per un totale di 600 ore, suddivisa in corsi nazionali, regionali e interregionali, formazione e-learning e un percorso diocesano di apprendimento ed animazione territoriale.

Possono presentare domanda di partecipazione i giovani in possesso dei seguenti requisiti:

  • cittadini italiani, comunitari o non comunitari in possesso di permesso di soggiorno
  • età compresa tra i 23 e 35 anni
  • residenza e domicilio in uno dei Comuni della Diocesi
  • diploma di scuola secondaria di secondo grado
  • patente B
  • buona conoscenza informatica
  • esperienza ecclesiale nella Diocesi o in un’associazione riconosciuta
  • conoscenza e interesse per il tema giovani e lavoro
  • ottime capacità relazionali ed esperienza nell’animazione di gruppi giovanili
  • flessibilità oraria e disponibilità a partecipare ai corsi di formazione in tutta Italia

Per candidarsi al bando occorre compilare la domanda di partecipazione ed inviarla, unita ad un proprio Curriculum Vitae, entro il 31 luglio all’indirizzo email diocesi.faenza@progettopolicoro.it. Per informazioni telefonare a Debora Leonardi, AdC Progetto Policoro diocesi Faenza-Modigliana (3393553762), oppure scrivere a diocesi.faenza@progettopolicoro.it.

In allegato:

  • il testo ufficiale del Bando Borse di Studio Progetto Policoro;
  • domanda di partecipazione al bando;
  • identikit dell’Animatore di Comunità.

Bando di servizio civile regionale

Sette posti a Faenza per giovani 18/29 anni

È aperto il bando per il Servizio Civile Regionale: nella Provincia di Ravenna sono disponibili 12 posti, di cui 7 nel territorio del Comune di Faenza. Possono partecipare alla selezione i giovani cittadini italiani o provenienti da altri Paesi, in regola con la vigente normativa per il soggiorno, residenti o domiciliati in Italia, di età compresa tra i 18 e i 29 anni (compiuti), senza distinzione di sesso o di appartenenza culturale o religiosa, di ceto, di residenza o di cittadinanza.

La domanda di partecipazione deve pervenire all’ente titolare del progetto entro il 25 luglio 2020. E’ possibile presentare una sola domanda di partecipazione per un unico progetto, pena l’esclusione dal bando. Sul sito www.coprescravenna.it sono disponibili l’avviso provinciale e il modulo della domanda. Vedi il bando e l’allegato.

  • Il progetto “Relazioni in gioco” permette il coinvolgimento di 4 giovani in attività di animazione culturale verso bambini e ragazzi, nella realizzazione di percorsi educativi per lo sviluppo di abilità relazionali e capacità di apprendimento e di feste quali occasioni di integrazione fra coetanei. Entrambe le sedi sono a Faenza: 2 posti presso l’Ufficio Promozione alla Mondialità dell’associazione Farsi Prossimo (via d’Azzo Ubaldini 7) e 2 posti presso il Circolino del Centro di Solidarietà della Compagnia delle Opere (via Mameli 1). Due posti (uno per sede) sono riservati a giovani che presentano una bassa scolarizzazione (scuola secondaria di primo grado o inferiore) o che in precedenza abbiano presentato domanda di partecipazione al servizio civile senza essere selezionati. Chi fosse interessato, deve indirizzare la propria candidatura all’Unione dei Comuni della Romagna Faentina. Vedi il progetto e la scheda sintetica.
  • Tre giovani, nell’ambito del progetto “Comunità in rete”, verranno coinvolti in attività di aiuto e assistenza ad adulti in condizione di disagio socio-economico e nel loro accompagnamento in percorsi per l’acquisizione di una piena autonomia ed inclusione sociale. Si intende quindi rispondere all’aumento delle richieste di ascolti e di accesso ai servizi offerti dal Centro di Ascolto della Caritas di Faenza. Chi fosse interessato, deve indirizzare la propria candidatura al Comune di Ravenna (ente titolare del progetto) ed indicare quale sede di servizio il Centro di Ascolto di Faenza, in via d’Azzo Ubaldini 7. Le altre due sedi del progetto sono la Caritas di Ravenna e il Comune di Ravenna (Centro Immigrati). Vedi il progetto e la scheda sintetica.

I progetti hanno durata di 11 mesi e prevedono un impegno mensile di 100 ore, su 5 giorni alla settimana. È previsto un rimborso spese di 439,50 euro al mese. Per i giovani selezionati l’inizio del progetto è previsto per il 1 settembre 2020.

Per ricevere informazioni si può contattare Erica Squarotti (333-3535575, serviziocivile@caritasfaenza.it). Per scegliere consapevolmente per quale progetto e sede presentare domanda, i giovani possono anche concordare una visita presso le sedi.
Le selezioni sono previste per mercoledì 29 Luglio 2020 per i candidati al progetto “Comunità in rete” e per martedì 3 Agosto 2020 per i candidati al progetto “Relazioni in gioco“.